Appunti

Elogio dei campi di lavoro

 

 

Casalibri-Terminus Radioso

Persino i filosofi più ottusi ammettono che il rinchiudersi da soli all’interno del campo è divenuto ormai il più bel gesto di libertà che sia possibile compiere da parte di una donna o di uomo umani su questo pianeta. Il campo di lavoro diventa l’unico luogo al mondo in cui il destino non delude nessuno, a tal punto esso è conforme a ciò che si è in diritto di aspettarsi. (Matthias Boyol)

 

Noi pensavamo al campo di lavoro. Avevamo tutti in testa le immagini di campi di lavoro. Una volta laggiù, pensavamo, tutto andrà bene. Avevamo in testa l’ambigua speranza di essere accolti una volta per tutte all’interno di un campo di lavoro. Purché ci si arrivi prima che ci costringano a vivere all’esterno, in questo mondo corrotto, pensavamo. (Iliuchenko)

 

Il vostro sogno è stabilirvi da qualche parte dove poter stare finalmente tranquilli. Che siate già morti sul punto di morire o di spegnervi , che siate ancora dei soldati, o siate già prigionieri, o trasformati per sempre in morti viventi, travestiti da vivi o da burattini, o morti senza avere coscienza di chi siete. Sono distinzioni che non hanno alcuna importanza per voi, e ancora meno per gli altri, che di voi non sanno niente e in ogni caso se ne sbattono. Dunque sognate di stabilirvi da qualche parte dove non vi imporranno più di essere diversi da ciò che siete,  il vostro sogno è entrare finalmente in un campo di lavoro per non uscirne mai più. Finalmente i vostri sforzi…la vostra ostinazione…saranno ricompensati…finalmente l’internamento in un campo, dove sarete protetti dagli orrori che ci sono all’esterno. (Soloviei)

 

Antoine Volodine, Terminus Radioso, 66THAND2ND

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