Una sera preparai del mole rosso e io e Arturo mangiammo con le finestre aperte perché faceva molto caldo, era sicuramente piena estate, e di colpo, dalla strada, arrivò un boato enorme, come se tutta la città fosse uscita a protestare per qualcosa, ma in realtà non protestavano per nulla, festeggiavano semplicemente una vittoria della squadra di calcio. Io avevo apparecchiato e mi ero impegnata col mole, ma il rumore della strada era così grande che non riuscivamo nemmeno a sentire quel che dicevamo, per cui fummo costretti a chiudere la finestra. Faceva caldo e il pollo con il mole rosso era venuto molto piccante. Arturo sudava, io sudavo, di colpo tutto andò di nuovo in pezzi e mi misi a piangere.
Tag Archives: Adelphi
Solamente gli sfigati muoiono
Mentre aspettavano i loro pad thai, accennarono per la prima volta alla malattia: lei gli chiese come si sentisse.
<<Bene>> disse lui, stringendosi nelle spalle. Tra loro c’era ancora quella piccola ferita aperta. All’epoca della diagnosi, in gennaio, lui non le aveva detto di avere il cancro. Miranda era venuta a saperlo dalla nonna, che viveva in Spagna. <<Perché ho dovuto scoprirlo da lei?>> gli aveva chiesto. Lui non le aveva risposto, e da allora non si erano quasi più rivolti la parola. Tornarono sull’argomento mentre aspettavano di mangiare. <<Ero imbarazzato>> disse lui. <<Lo so che non suona molto convincente>>. Continue reading
La mia famiglia e altri animali
In quei primi giorni di esplorazione Roger era il mio compagno inseparabile. Insieme ci avventuravamo sempre più lontano, scoprendo silenziosi e remoti uliveti che bisognava esplorare e ricordare, facendoci strada in mezzo a un dedalo di mirti pieni di merli, inoltrandoci in valli anguste dove i cipressi gettavano un manto d’ombra misteriosa e color inchiostro. Continue reading
Spara Edička, scrivi Edička, spera!
Ogni mattina va a piedi fino a Central Park, e si sdraia su un prato usando come cuscino il sacchetto di plastica in cui tiene il suo quaderno. Rimane per ore a guardare il cielo, e sotto il cielo le terrazze dei palazzi per nababbi della Quinta Avenue, dove vivono quelli come i Liberman, che ormai non vede più e il cui mondo raffinato appartiene ai suoi occhi a una remota vita anteriore. Continue reading
T.H. White – L’astore: il falconiere e il suo aguzzino. Una storia d’amore
“White è mosso dall’esigenza di raccontare “il conflitto”, sia esso quello tra due amanti, tra gli uomini o di un’anima tormentata”.

T.H. White – L’astore – Adelphi
“Una storia d’amore, una farsa, un libro di storia medievale, una riflessione sulla violenza, il desiderio, il controllo di sé e il controllo degli altri, un saggio di storia naturale, uno sfoggio di cultura shakespeariana e una tragedia”.
Livia Manera, Corriere della sera
di CasaLibri
Scritto in forma di diario, “L’astore” -Adelphi- narra la storia di un uomo alle prese con l’educazione di un uccello selvaggio e indomabile. Il testo, sul cui sfondo aleggia lo spettro della seconda guerra mondiale, integra parti tecniche e divulgative, profonde riflessioni sul rapporto addestratore-animale e passaggi densi di considerazioni sulla vita e la civiltà occidentale. L’insieme, con tutti i limiti di un libricino pensato per descrive l’addestramento del falco Gos -“un essere capace di progressi quotidiani “tanto graduali e sottili” che “solo il padrone, normalmente, era in grado di cogliere”- è tutt’altro che noioso. Il lettore, anche il meno interessato a scoprire come si ammaestra un rapace, non potrà che apprezzare un racconto singolare e dagli sviluppi inaspettati.
“Gli astori erano Amleto, erano Ludovico di Baviera. Deliranti discendenti di deliranti antenati, nel pieno delle forze erano più che a metà folli”